Ortaggi emergenti: il Gombo, detto anche Okri o Bamja
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Sono molti i nomi con cui
viene conosciuto questo strano ortaggio: la loro diversità deriva dai
diversi luoghi di provenienza. In effetti la coltivazione di questo
ortaggio in Italia è ancora sporadica; per lo più viene diffuso da
immigrati che lo consumavano nella loro patria, per quanto ne sia stata
tentata la coltivazione industriale anche da noi
Comunemente conosciuto come Gombo, molti lo chiamano Okra o anche Okri, e altri Ibisco, altri ancora Abelmosco. Si tratta dell’ Abelmoschus esculentus. Si coltiva dal Lazio in giù, ma può essere coltivato anche negli orti del nord, nella Pianura Padana e oltre.

Il caratteristico fiore del gombo
Da qualche anno ho cominciato ad offrire i semi di gombo sui miei blog, come omaggio agli acquirenti dei miei libri; l’interesse per questo ortaggio di cui comunemente si sa pochissimo mi spinge a dare alcune informazioni sulla sua coltivazione, anche se questo non è il periodo adatto. Infatti il gombo è una pianta da climi caldi, che in Italia possiamo seminare solo a primavera inoltrata, preferibilmente in maggio.

Un gombo sezionato
Predisponete in piccolo vivaio con vasetti singoli pieni di terriccio, nei quali potrete collocare un seme. Quando le piantine saranno alte almeno dieci centimetri le potete collocare in campo, alla distanza di 40 cm una dall’altra, su file distanti circa 70 cm.
Però bisogna tenere conto del fatto che esistono molte varietà di gombo, alcune alte fino a un metro e mezzo, altre, come quelle riprodotte nell’ultima foto di questo post, alte fino a 5 metri.

I frutti del gombo vanno raccolti non più lunghi di 7-8 centimetri
Il gombo è adattabile in quanto terreno, che però non deve essere troppo umido: la pianta deve essere ben esposta al sole perché proviene da climi caldi, anche se risulta che sia coltivata con successo in paesi come l’Albania e il Giappone.

I baccelli secchi liberano i semi
Le sue esigenze in fatto di irrigazione e concimazione sono abbastanza semplici, ma non vanno trascurate. Innaffiate regolarmente e concimate con poco azoto per non avere piante che danno solo foglie

Semina del gombo
La raccolta deve essere sollecita. Il gombo emette dei fiori molto belli, simili a quelli dell’ibisco. In pochissimo tempo il fiore si trasforma in frutto e questo in un paio di giorni raggiunge dimensioni tali da non renderlo più commestibile. Il gombo infatti, per essere gradevole, deve essere raccolto e consumato non più lungo di 7-8 cm: oltre questa dimensione diventa gelatinoso all’interno.

Piantine di gombo appena germinate
Il gombo si consuma come i fagiolini, bollito e condito in modi diversi, oppure può entrare a far parte dei minestroni di verdura. Raccolto e pulito può essere congelato crudo e messo a bollire al momento dell’uso ancora congelato.

Piantina trapiantata in campo

Frutti di gombo lasciati ingrossare per la raccolta dei semi

Una pianta di gombo che ha raggiunto l'altezza spettacolare di 5 metri
Buon orto a tutti !!!