Il lampascione. Tutti ne parlano ma non tutti lo conoscono
Antologia > Tutti gli argomenti > Lampascioni
Il lampascione. Tutti ne parlano ma non tutti lo conoscono
Il
lampascione (Muscari comosum) detto anche cipollaccio o
cipolla canina è una pianta della famiglia delle
Liliacee, diffusa nelle zone mediterranee, in
particolare in Puglia e Basilicata. Il bulbo, che è la
parte commestibile, cresce a 10-20 cm di profondità ed è
simile a una piccola cipolla di sapore amarognolo.
Il lampascione cresce in modo spontaneo in tutta Italia, dal mare ai 1500 metri, ma è particolarmente apprezzato come prodotto agroalimentare tradizionale nelle regioni italiane di Puglia e Basilicata. Cresce praticamente dappertutto, nelle zone incolte e in quelle coltivate, nei pascoli e lungo le strade, ai bordi della macchia mediterranea.

Raccolta di lampascioni
La pianta emette le foglie in primavera (marzo-aprile) e fiorisce nei due mesi successivi. I semi maturano durante l'estate, poi le foglie seccano e scompaiono. I bulbi restano nel sottosuolo e si possono raccogliere tutto l'anno, anche se si preferisce fare la raccolta in agosto. Naturalmente la raccolta va fatta a mano.

Lampascione appena estirpato dal terreno
Considerando la scomodità della raccolta data dal fatto che i bulbi si trovano ad una certa profondità, molti preferiscono cercare i bulbi portati in suerfice dalle varie lavorazioni del terreno, come le arature.

Pianta di lampascione
La raccolta dei lampascioni fa fatta con attenzione, per non confondere i suoi bulbi con altri di piante non commestibili o addirittura tossiche, come quelli dei crocus e dei colchichi. I bulbi del colchico si riconoscono perché sono più stretti e allungati, di colore bianco sotto il tegumento esterno, mentre i bulbi del lampascione sono tondeggianti e di colore rosa sotto il tegumento. Se non siete sicuri evitate di fare la raccolta a pianta secca, e raccogliete i lampascioni quando la pianta è fiorita, dal momento che il fiore è inconfondibile e comunque tutti i muscari con fiore simile al comosum, sono commestibili.

Il lampascione, come presentato in un erbario
L'uso alimentare del lampascioni è antichissimo. Veniva consumato da egiziani, greci e romani. Molti autori naturalisti dell'antica Roma ne esaltano le proprietà, come Ovidio. Oggi il consumo è molto diffuso specialmente al sud, dove quasi tutti i ristoranti non mancano di presentare ricette basate su questo prodotto tradizionale

Raccolta di lampascioni
Del lampascione si possono consumare tutte le parti, non solo il bulbo. Anche le foglie e la parte di stelo sotterranea che precede il bulbo, da consumare cotte, hanno lo stesso sapore amarognolo. Lo stelo fiorale e i fiori si possono raccogliere quando i fiori sono ancora chiusi.

Piante di lampascione. L'aggettivo "comosum" che fa parte del nome scientifico significa chiomoso, e deriva dal fiore a forma di pennacchio.
Per non confondere il lampascione con altre varietà possibilmente tossiche raccoglietelo quando è fiorito, perché il fiore è inconfondibile.
Buon orto a tutti !!!